
Quanti, tra i miei lettori, sono appassionati di psicologia e di miglioramento personale ne avranno già sentito parlare: la memoria eidetica è in grado di portare risultati d’eccellenza sia nell’ambito lavorativo sia in termini di memorizzazione e di processi di apprendimento – sì, studenti universitari, mi rivolgo proprio a voi. In questo articolo voglio ricondurre la tua attenzione sui vantaggi e i (pochi) svantaggi della memoria eidetica al fine di fornirti consigli e suggerimenti «chiavi in mano» per allenarla step by step, tentativo dopo tentativo.
Curioso di saperne di più?
Ti ricordo che le informazioni contenute in questo breve contributo a tema Curiosità non intendono fornire opinioni medico-scientifiche sulla questione. Per approfondire il tema della mente umana e dei labirintici processi di pensiero della quotidianità, metti le mani su Il segreto di una memoria prodigiosa – Tecniche di memorizzazione rapida di Matteo Salvo, disponibile anche nella versione Kindle.
Che cos’è la memoria eidetica? Perché è importante?

Col termine memoria eidetica, la psicologia a noi contemporanea fornisce una definizione accurata della cosiddetta memoria fotografica (e non solo). Quest’ultima è la capacità di visualizzare ricordi, emozioni, sensazioni o dettagli della quotidianità proprio come se il soggetto pensante avesse scattato un’istantanea dei momenti salienti. In aggiunta, gli esperti sono concordi nell’affermare che un allenamento preciso e costante della memoria eidetica sia responsabile di un super-potere intellettivo davvero niente male – quello della fotolettura. Come suggerisce il nome, l’abilità in questione permette di memorizzare dati, concetti e informazioni leggendo in maniera molto, ma molto veloce – spesso quasi a colpo d’occhio.
Sembra impossibile, non è vero?
La domanda sorge, dunque, spontanea…
La memoria eidetica esiste realmente?

L’avrebbero sviluppata pensatori matematici e geni artistici del calibro di Tesla, Mozart e Leopardi; in pochi secondi, alcuni individui sono in grado di processare un’elevatissima quantità di dati in maniera (quasi) del tutto automatica. E per quanto tale skill cognitiva possa essere considerata «roba fantascientifica», la realtà è che da bambini possediamo una spiccata dote visiva. Tutti, nessuno escluso. Qualora la memoria eidetica dovesse essere allenata e sviluppata in modo graduale, è lecito supporre che la componente fotografica sia in grado di prendere il posto di quella analitico-linguistica di cui ci serviamo quotidianamente per comunicare in modo efficace. In altri termini, più andiamo avanti nell’iter di crescita che conduce dall’infanzia all’età adulta, maggiori sono le chance di smarrire l’approccio eidetico summenzionato.
Memoria eidetica e memoria fotografica a confronto

Si cade spesso nell’errore di credere che la memoria eidetica sia un prolungamento di quella fotografica. In realtà, la prima non ha nulla a che vedere con la capacità di scattare foto mentali da sfogliare a nostro piacimento nella «Galleria» cognitiva. E sai perché? Perché il cervello umano è in grado non soltanto di focalizzarsi su pagine, eventi e immagini mentali dotate di consistenza visiva, ma anche sugli stimoli degli altri sensi che concorrono alla creazione dei ricordi (il tatto, il gusto, l’olfatto e l’udito). In altri termini, a differenza della sola memoria fotografica, quella eidetica è una sorta di enorme database che va oltre le immagini, ma abbraccia qualsiasi vicenda della vita quotidiana… archiviandola nella memoria con sorprendente precisione!
Come sviluppare questo tipo di memoria?

Okay, esistono pochi “eletti” dotati di una naturale memoria eidetica, ma per noi comuni mortali non tutto è perduto: in primo luogo, non cadere nell’errore di voler ricordare tutto e subito. Apprendere una nuova informazione relativa a un campo che già conosci (la letteratura, la musica, la fisica, la storia, lo sport ecc.) permette di creare connessioni neuronali più stabili e sensibili. Quando avrai bisogno di richiamare alla memoria il dato archiviato – «TAC!» – sarà più semplice accendere la lampadina.
Di conseguenza, continua a studiare e sii curioso. Sempre. I benefici della lettura saranno i tuoi più fedeli alleati.
Un utile consiglio..

Inoltre, allena la memoria eidetica con tecniche ed esercizi di visualizzazione creativa. Anche soltanto un’ora al giorno dedicata agli esercizi contenuti in Il segreto di una memoria prodigiosa – Tecniche di memorizzazione rapida può fare tutta la differenza di questo mondo, trasformandoti in… un aspirapolvere di dati, nomi e informazioni!
In aggiunta, sfrutta il potere delle infografiche soprattutto se ti ripeti di continuo «Non riesco a studiare»: la combo di immagini e parole potenzierà la tua memoria eidetica e renderà più semplice il processo mnestico.
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