
Ti sei mai domandato quanto vive una zanzara? Con il caldo alle porte, le temperature salgono a vista d’occhio e i nostri livelli di tolleranza… precipitano vertiginosamente! Gli insetti disturbatori per antonomasia sono gli ospiti indesiderati delle nostre camere da letto e dei nostri giardini. Incuriosito dalle loro caratteristiche, ho deciso di scrivere un articolo ispirato a Matto per gli insetti di Gianfranco Curletti: un libro di facile consultazione destinato a tutti gli aspiranti entomologi affascinati dalle prodezze della Natura.
Curioso di sapere quanto vive una zanzara?
Quanto vive una zanzara in media?

La risposta della scienza non lascia spazio a perplessità: una zanzara appartenente alla specie più comune – la Culex Pipiens – ha una vita compresa tra i 12 e i 132 giorni.
A influenzare la longevità dell’insetto è la temperatura ambientale: più è alta, minori sono le chance di sopravvivenza.
Gli eserciti di zanzare che disturbano il nostro sonno notturno sono dunque destinati a un’esistenza breve ma intensa! Le femmine vivono in media una volta e mezzo più a lungo dei partner, ma non superano mai i 30 giorni di vita. I maschi muoiono immediatamente dopo l’accoppiamento. Di conseguenza, la risposta alla domanda “quanto vive una zanzara?”varia enormemente a seconda delle condizioni climatiche e ambientali.
La domanda sorge dunque spontanea: perché le zanzare ci pungono più e più volte se la loro vita è tanto breve? Ma soprattutto, qual è l’esemplare che vive più a lungo?
Quanto vive una zanzara tigre?

Il ciclo di vita delle disturbatrici estive ad honorem è dunque relativamente breve. Gli studiosi sono concordi nell’affermare che soltanto le zanzare tigre sono capaci di svernare e di deporre le uova nei mesi più freddi dell’anno; queste ultime sono infatti dotate di una maggiore resistenza alle basse temperature, soprattutto se si trovano in ambienti riscaldati. Una cosa è certa: le zanzare odiano gli sbalzi termici troppo intensi (sia freddi che caldi) Ecco svelato il motivo per cui si nascondono nelle nostre abitazioni, moltiplicandosi in autunno o in primavera. Ti interesserà sapere, inoltre, che a pungere sono soltanto gli esemplari femmine.
L’obiettivo?

Esclusivamente a fini riproduttivi. Gli insetti in questione non ci attaccano per stressarci durante lunghe notti insonni, bensì per sviluppare le ghiandole che producono le uova (le gonadi), le quali necessitano di sangue. Alcune specie riescono a succhiare fino a 4 millimetri al giorno (il doppio del loro peso medio).
Le vittime predilette sono i malcapitati con gruppo sanguigno 0 o con una cute particolarmente ricca di batteri. Non a caso, i bersagli più amati dalle femmine sono le caviglie e i piedi. Inoltre, anche il consumo di alcol e la presenza di una sudorazione eccessiva rischiano di mettere a dura prova le tue serate estive.
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