
Il dolore al petto causato dall’ansia è tra i sintomi più comuni di una mancata gestione delle emozioni e dei pensieri. In accordo al paradigma cognitivo-comportamentale, questi ultimi sono divisibili in due macro-categorie: quelli funzionali sono il risultato di riflessioni realistiche, razionali e adattive, mentre quelli disfunzionali innescano reazioni di difesa mentale – tra cui il panico, la paura, l’angoscia. In aggiunta, il dolore al petto causato dall’ansia rischia (troppo) spesso di essere confuso per un principio di infarto – con la conseguenza di un aumento esponenziale della fobia e del disagio personale. Mio caro lettore, in questo articolo un po’ diverso dal solito intendo fornirti 3 strategie scaccia-pensieri da attuare nei momenti critici della vita quotidiana: ecco cosa sapere.
I sintomi del dolore al petto causato dall’ansia

La ricerca clinica ha permesso di gettare luce sulla sintomatologia correlata al dolore al petto causato dall’ansia. I pazienti provano un pizzicore generalizzato, un bruciore improvviso e – in alcuni casi – una sensazione simile a quella di «aghi» conficcati all’altezza del torace. L’alterazione del respiro e l’oppressione polmonare via via crescente innesca un pericoloso circolo vizioso: il soggetto si sente stressato, angosciato e vittima di un ingiustificato «cattivo presentimento».
Trovare l’equilibrio..

Tuttavia, lo scoppio sintomatologico scompare nell’arco di circa dieci minuti, lasciando l’individuo vittima dell’attacco esausto, spaventato e intorpidito. E in effetti, l’intorpidimento delle mani e delle gambe è accompagnato da forti episodi di sudorazione, tremori incontrollabili, sensazione di svenimento, vertigini e una mancanza di controllo sul delicato equilibrio corpo-mente. È questo il punto di partenza da cui operare una pre-diagnosi – che per ovvie ragioni non intende sostituirsi al parere di un professionista della salute: il dolore al petto causato dall’ansia svanisce rapidamente, quello cardiaco è persistente e destinato a peggiorare anche in occasioni di blanda attività motoria.
3 tecniche per alleviare il dolore al petto causato dall’ansia

L’ansia è la combinazione di stress ambientale e fragilità emozionali di cui prenderti cura con l’aiuto di un terapeuta. Pertanto, il lavoro psicologico è il jolly di cui servirti per ristabilire l’armonia psico-fisica nel lungo periodo, attuando un cambiamento radicale e aumentando la fiducia nelle tue capacità. Tuttavia, esistono delle strategie concrete da attuare fin da subito per limitare i danni del dolore al petto causato dall’ansia.
- Pratica le tecniche di respirazione consapevole. Su So di Non Sapere ti ho già parlato della Mindfulness e dello Yoga.
- Non tentare di combattere le emozioni negative. Praticare la self-compassion, cioè l’accettazione delle tue debolezze, ti aiuterà a ridimensionare i piccoli-grandi ostacoli della quotidianità. Molto spesso, la perdita di controllo avviene per cause futili, secondarie. Prova a osservare con occhio esterno le manifestazioni del tuo corpo, e domandati: «il motivo che ha generato ansia e dolore al petto sarà davvero così importante da qui a tre anni?»
- Serviti della visualizzazione creativa per immaginare uno spazio sicuro in cui prenderti cura di te, in cui rilassarti. Chiudi gli occhi e focalizzati su un luogo silenzioso – magari immerso nel verde – che rappresenterà la tua zona di comfort. Resta nella «bolla» della tua immaginazione per tutta la durata del dolore al petto causato dall’ansia.
Un piccolo suggerimento

Se sei alla ricerca di altre strategie pratiche per tenere a bada la negatività che permea la tua vita, ti suggerisco di ordinare il libro da cui ho tratto ispirazione per la scrittura del mio breve contributo: “L’ansia non è un difetto. Come affrontarla con ironia e nuove strategie” di Umberto Longoni.
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Ti abbraccio,

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