
Non è necessario scomodare i cartoni d’animazione Disney per svelare il misterioso mito di Atlantide. Quando Storia e Leggenda si mescolano in un legame inscindibile, fino a smarrire i propri contorni, allora è il caso di immergersi in un passato straordinario e misterioso alla ricerca di… risposte? Lo straordinario continente perduto galleggiava nell’Oceano Atlantico, si trovava nel mar Egeo o non è mai esistito? Per scoprirlo, ho scritto un nuovo contributo a tema Curiosità tratto dalla lettura di “Atlantide: mistero svelato. L’isola di Platone” di Marco Goti, con una prefazione di Felice Vinci. Un manoscritto da 110 e Lode che mi ha tenuto col fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina. L’obiettivo? Gettare luce, secoli dopo, sul mito di Atlantide.
Il mito di Atlantide, le origini

Il mito di Atlantide viene citato per la prima volta da Platone. Nel suo Crizia, il filosofo ellenico riconduce l’attenzione del lettore su una notizia precedentemente messa in giro dal buon Solone: un vasto Impero avrebbe proliferato 9000 anni prima della sua nascita. Ti ricordo che Platone visse in un periodo compreso approssimativamente tra il 427 e il 347 avanti Cristo. Insomma, non proprio… l’altroieri!
La ridente popolazione avrebbe abitato su un’isola situata nell’Oceano Atlantico, proprio in prossimità delle Colonne d’Ercole (Gibilterra). Tuttavia, la sorte non fu favorevole con questa millenaria cultura: tra terremoti e inondazioni, l’isola precipitò negli abissi oceanici, apportando caos, distruzione e rovina. Ora, a metterci lo zampino ci pensò anche Aristotele che, bollando la notizia di Platone come una “fake news” in piena regola, invitò i suoi discepoli a levarsi dalla testa il mito di Atlantide.
Il Mito di Atlantide tra spedizioni, scoperte e supposizioni

Tra gli esploratori in stile Indiana Jones che furono animati dalle parole di Platone, non possiamo che citare l’americano Ignatius Donnelly. Mr. Donnelly tentò di provare l’esistenza del continente scomparso, cercando di localizzarlo in prossimità delle Colonne d’Ercole. Tuttavia, il mito di Atlantide non trasse giovamento dagli sforzi dello statunitense. I geologi a noi contemporanei dimostrarono quanto un’isola di quelle dimensioni non sarebbe potuta esistere nel periodo del Pleistocene (2.500.000 e 10.000 anni fa), motivo per cui Platone venne tacciato di supposizioni infondate.
Ma non è tutto…
Tuttavia, il mito di Atlantide può ancora rivelarci qualche gustosa sorpresa: è molto più probabile che l’isola meravigliosa si trovasse non nell’Oceano Atlantico, ma tra le onde dell’Egeo – e, in particolar modo, tra l’antica Santorini (Thera) e la bella Creta. In quell’area è stato possibile provare l’esistenza di una popolazione florida e ricca, il cui Impero venne distrutto da una violenta eruzione vulcanica. Quando? Nel 1470 avanti Cristo. Insomma, per dirlo con le parole di Platone, il mito di Atlantide avrebbe voluto che il magico continente fosse “sommerso dalle acque e sprofondato in un giorno e una notte terribili”. La Storia ci suggerisce di intraprendere una strada diversa, ma non meno affascinante. Dopotutto, l’essenziale è invisibile agli occhi.
E tu, cosa ne pensi? Non vedi l’ora di imbarcarti in un viaggio (editoriale) lungo le coste dell’Antica Grecia? Non dimenticare di aggiungere il mio consiglio letterario della settimana al tuo carrello virtuale Amazon e, ovviamente, iscriviti alla newsletter di So di Non Sapere: curiosità e (tante) novità in arrivo!

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