Per capire di che si tratta, compiamo un breve salto temporale nel Novecento: siamo nel 1913 e J.B. Watson espone alla comunità scientifica a lui contemporanea il “manifesto” della nuova corrente comportamentista, “La psicologia come la vede il comportamentista” – s’intitola. A distanza di qualche anno, le teorie del buon vecchio Watson trovano fondamento negli studi condotti dal fisiologo di origini russe Ivan P. Pavlov, padre del condizionamento classico.
Il risultato?
Scopriamolo insieme in quest’articolo di Curiosità su So di Non Sapere.
Che cos’è il condizionamento classico (e perché è importante?)
Il condizionamento classico è un processo di apprendimento relativo all’associazione tra uno stimolo ambientale e uno stimolo fisiologico-naturale.
Ancora confuso?
Partiamo dall’inizio: lo scopritore del condizionamento classico, Ivan Pavlov, non viene ricordato soltanto per i complessi studi sui processi digestivi umani e animali – sforzi che li valsero il Premio Nobel per la Medicina nel lontano 1904, – ma anche per la sua curiosa passione per i… cani!
Il fisiologo intendeva scoprire a tutti i costi se alcuni input esterni – il suono di un campanello, ad esempio – potessero collegarsi agli input interni degli esseri viventi (come la fama e la sete in primis). Dalla combinazione tra i due impulsi è stato possibile risalire al meccanismo del condizionamento classico tradizionale.
L’esperimento di Pavlov sul condizionamento classico
Gli esperimenti di Pavlov sul condizionamento classico si articolano in 4 step e sono strettamente connessi al tema della relazione corpo-mente:
- Tutto comincia con un cane affamato e con il suono di una campanellina. Inizialmente, l’input esterno è uno stimolo neutro – né piacevole né spiacevole – in quanto non correlato a esperienze positive o negative custodite nel background mentale dell’animale.
- Nel corso dell’esperimento, però, la campanella viene fatta suonare poco prima di somministrare il cibo al cane in attesa della pappa. La ciotola di crocchette emana un odore gradevole che, dopo aver raggiunto il fiuto del cagnolino, innesca una spontanea reazione di salivazione. Il piccolo amico a quattro zampe può quindi riempirsi la pancia!
- L’esperimento di Pavlov reitera lo stesso schema alimentare nelle settimane e nei mesi a venire: il cane è affamato, la campanella suona e l’animale attiva una reazione fisiologica di salivazione prima di mettere il musetto nella sua porzione di croccantini!
- Nell’ultimo step dell’esperimento, è sufficiente che il cane di Pavlov ascolti il «driiin!» della campanellina per avviare il processo di salivazione, anche in mancanza della ciotola – cioè dell’input visivo!
L’importanza del condizionamento classico nella vita quotidiana
Per citare le parole di Ivan Pavlov: “Condiziona la gente a non aspettarsi niente e si entusiasmerà alla minima cosa che le offri”. Il condizionamento classico è un potente strumento di manipolazione mentale impiegato per aumentare la tua leadership, le tue abilità comunicative e la tua capacità di persuadere gli altri dall’ufficio ai corridoi dell’università. Non è un caso che la teoria di Pavlov sia ampiamente utilizzata nelle pubblicità e nelle campagne di marketing ad alto impatto, le quali si servono del condizionamento classico sullo spettatore incollato allo schermo per suscitare una risposta istintuale.
Dopo essere stato bombardato dallo spot di un profumo o di una deliziosa confezione di biscotti al cioccolato, è sufficiente innescare la risposta fisiologica di Pavlov con una promozione conveniente o con un insieme di tecniche persuasive – packaging, colori, font, design della confezione, popolarità del marchio ecc. – per spingere l’utente all’acquisto. Anche le clip promozionali inserite nel mezzo di un film o di un gioco a premi in TV sono in grado di dare vita a quell’atmosfera rilassata e positiva mediante cui creare un’associazione tra prodotto e ambiente che circonda lo spettatore.
Curioso??
Curioso di saperne di più? Corri a scoprire tutti i segreti del condizionamentocon la lettura di “I riflessi condizionati” di Ivan Pavlov, edito da Bollati Boringhieri, oppure approfondisci la corrente del comportamentismo con “Cent’anni di comportamentismo” scritto a più mani e curato da Paolo Moderato per Franco Angeli.
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A presto,
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