Mio caro lettore, indossa il camice del “piccolo chimico” in mia compagnia perché quest’oggi voglio approfondire un argomento straordinario. Per idrogeno molecolare s’intende la forma basic in cui si studia l’idrogeno: la coppia di atomi H2, per questo detta anche forma biatomica. L’elemento in questione, infatti, è tra i più leggeri, incolori e inodori della tavola periodica. Tuttavia, non cadere nell’errore di credere che la sua funzione sia altrettanto trascurabile: l’idrogeno molecolare è il protagonista indiscusso delle più svariate manifestazioni cosmologiche, – le stesse che hanno dato origine e preservano la vita terrestre.
E se ti stai chiedendo «tutto molto interessante Ale, ma perché dovremmo preoccuparci di una molecola ultra-millenaria?», la risposta è contenuta nei prossimi paragrafi.
L’idrogeno molecolare è un meraviglioso elisir di lunga vita
Inutile negarlo: l’acqua arricchita di idrogeno molecolare non è altro che la comunissima H20 che, mediante un passaggio di filtrazione, si arricchisce temporaneamente di molecole di H2. Il processo ha una durata massima approssimativa di 72 ore. E dal momento che l’idrogeno è tra le molecole più piccole dell’Universo dotate di altissima solubilità lipidica, l’acqua “corretta” con idrogeno molecolare preserva il suo colore e il suo sapore, diffondendosi nell’organismo. Il procedimento non è poi così diverso dall’aggiunta in H20 dell’anidride carbonica disciolta C02 che dà vita alle bevande gassate e all’acqua frizzante!
Il vantaggio?
L’idrogeno molecolare aiuta il corpo a produrre gli antiossidanti naturali necessari per prevenire le infiammazioni e le alterazioni cellulari. In aggiunta, consente di raggiungere lo stato di omeostasi con maggiore semplicità. Per omeostasi mi riferisco all’armonia tra le riduzioni e le ossidazioni delle cellule.
In altri termini, l’idrogeno molecolare combatte lo stress ossidativo.
Idrogeno molecolare Vs. Stress ossidativo – Cosa sapere?
Lo stress ossidativo – anche conosciuto col nome di squilibrio REDOX – è l’insieme delle alterazioni metaboliche e tessutali che accelerano la morte delle cellule. Qualora le difese cellulari siano insufficienti a prevenire il processo, si corre il rischio di sviluppare sintomatologie ad ampio spettro che, nei casi più gravi, diventano irreversibili. Il risultato? La cellula tenta di proteggersi dallo stato in questione attuando quello che viene definito un “suicidio programmato”, cioè un tentativo di regredire a fasi di sviluppo precedenti (fino alla necrosi).
In tal senso, l’idrogeno molecolare riesce a penetrare la membrana cellulare in virtù della sua conformazione leggera, snella e plastica, neutralizzando le manifestazioni di squilibrio REDOX nei distretti somatici più disparati. Un vantaggio da non sottovalutare, se si pensa che prendersi cura dell’organismo… è facile come bere un bicchiere d’acqua
Altre applicazioni dell’idrogeno molecolare
Prima di prendere in considerazione l’acquisto di un dispositivo per l’acqua a idrogeno, ti ricordo che l’idrogeno molecolare ha un impatto anche energetico. Abbiamo già trattato l’argomento nell’ultimo contributo sul tema della luce liquida. In altri termini, l’elemento in questione è in grado di immagazzinare e di trasportare energia come conduttore. Un processo, quest’ultimo, che richiede un elevato dispendio economico e che è stato ampiamente approfondito nel libro “Economia all’idrogeno” di Jeremy Rifkin.
Ti suggerisco di approfondire l’argomento e di non perderti gli altri contributi a tema Ambiente & Natura: tra plastica e riciclaggio, acquisti consapevoli e consigli green… ce n’è per tutti i gusti!
Infine, iscriviti alla newsletter per tenerti sempre aggiornato sulle prossime pubblicazioni!
0 commenti