Complesso di inferiorità – Impara a conoscere te stesso!
Pubblicato il Novembre 30, 2023
Complesso di inferiorità

Il complesso di inferiorità è tra le condizioni esistenziali più diffuse nella società a noi contemporanea. Non soltanto deriva dal paragone e dalle relazioni costanti che intratteniamo con gli altri, ma anche da un’incapacità di dare il meglio di noi stessi, liberando il nostro potenziale inespresso. Nelle ultime settimane ho riflettuto moltissimo su questo tema e ho deciso di pubblicare una breve riflessione che spero possa gettare luce sui «lati oscuri» del complesso di inferiorità. È possibile liberarsene? Come imparare ad amare noi stessi, superando paura e periodi di crisi? In questo articolo voglio condividere con te la mia personale risposta a queste domande: ecco cosa sapere.

“Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso.”

Eleanor Roosevelt

Il complesso di inferiorità – Origini e cause

Complesso di inferiorità

La definizione «complesso di inferiorità»venne coniata per la prima volta da Alfred Adler, discepolo del padre della psicoanalisi, il medico viennese Sigmund Freud. Egli afferma quanto segue: «Il sentimento di inferiorità non è una malattia, è piuttosto uno stimolo per una salutare e normale aspirazione per lo sviluppo, ma, tale condizione diviene patologica solo quando il senso d’inadeguatezza sopraffà l’individuo e, lontano così dallo stimolarlo verso l’attività utile, lo rende depresso e incapace di sviluppo». In altre parole, il soggetto che si trova a fare i conti col suo complesso di inferiorità smette di amare sé stesso, rifiuta il naturale processo di cambiamento e svaluta tutti gli obiettivi che si è prefissato. Il senso di inadeguatezza è tanto forte da paralizzarlo: al minimo sguardo o al più piccolo cenno di giudizio sociale, la persona si chiude nella propria fortezza mentale e preferisce convivere con la paura di non essere all’altezza.

Esercizi pratici per dire addio al complesso di inferiorità

Complesso di inferiorità

Mio caro lettore, su So di Non Sapere ho raccolto alcune tecniche di crescita personale e di self-help incentrate sul miglioramento dell’autostima, sul superamento della depressione o sulla tendenza all’autosabotaggio[GDP1] . Tuttavia, per superare il complesso di inferiorità è necessario lavorare su tanti micro-cambiamenti caratteriali al fine di raggiungere un nuovo equilibrio, più sano e benefico.

Nel dettaglio, ti consiglio di:

  • Tenere un diario della gratitudine in cui tracciare le tue oscillazioni d’umore o gli eventi quotidiani che ti sembrano significativi. In alternativa, potresti anche scrivere un taccuino della gratitudine in cui annotare ogni mattina 3 cose per le quali ti reputi fortunato. Sarà un’utile iniezione di positività!
  • Diventare il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. Molte volte, il complesso di inferiorità genera da compagnie sbagliate, amori finiti o insuccessi scolastici che nulla hanno a che vedere con chi sei, ma soltanto con cosa fai. C’è una differenza abissale tra un voto deludente e le tue reali competenze. Il primo è il frutto di una serie di coincidenze, le seconde sono qualità radicate in profondità. Impara a essere indulgente con te stesso!

In alternativa, se credi che il tuo complesso di inferiorità sia difficilmente gestibile, ti consiglio di valutare un percorso di terapia psicologica fatto su misura per te. Ti verranno forniti gli strumenti necessari per trasformarti nella migliore versione di te stesso e per liberare il tuo potenziale inespresso.

Curioso di saperne di più? Dai uno sguardo a Il segreto è credere in se stessi di Brian Tracy. Le parole di uno dei più grandi life coach statunitensi ti guideranno in un percorso di maturazione step by step, preservando sempre la tua unicità.

Pronto a metterti in gioco?

E allora, prima di tuffarti nella lettura, iscriviti alla newsletter di So di Non Sapere per non perderti neppure una novità!

A presto,

Ale firma

 

Ale

Curioso, scrittore, viaggiatore ed avido lettore di cose interessanti. Negli ultimi dieci anni ha sperimentato come imparare e pensare meglio. Non promette di avere tutte le risposte, solo un punto di partenza.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *