Esistono decine, centinaia di parole che feriscono nel profondo e che innescano auto-rimproveri, momenti di crisi e irrefrenabili domande sul senso della vita. Quando a tirare il famigerato «colpo basso» sono individui appartenenti alla nostra sfera relazionale – genitori e partner, amici e colleghi di lavoro che stimiamo – ci ritroviamo invischiati in un processo di analisi personale estremamente doloroso.
Mio caro lettore, ti chiedo: hai mai provato a riflettere sul cosa e sul perché ha condizionato il tuo mondo interiore? Il mio breve contributo intende mettere a frutto i consigli di comunicazione contenuti in un libro scritto a quattro mani: “L’arte del cambiamento – La soluzione dei problemi psicologici personali e interpersonali in tempi brevi” di Giorgio Nardone e di Paul Watzlawick. Dopotutto, il primo passo per disinnescare le parole che feriscono nel profondo consiste nel comprendere meglio gli altri, proteggendo noi stessi.
Le parole che feriscono nel profondo sono un gioco… senza vincitori né vinti!
Il danno è fatto.
Come reagire? In che modo neutralizzare la spirale di emozioni primarie ingenerate da parole che feriscono nel profondo e che ti rendono vulnerabile? In primo luogo, ti suggerisco di riflettere sulla vicenda con occhio esterno: sei davvero sicuro che il presunto «attacco» del tuo interlocutore non fosse, in realtà, il risultato di una svista, di un’ingenua leggerezza? Dopotutto, così come esistono individui che amano sminuire gli altri per affermare la propria (misera) identità, non da meno sono gli amici un po’ sbadati, i genitori esausti e i partner che danno fiato alla bocca… in maniera involontaria! Il segreto è racchiuso in una parola: attitudine. Puoi e devi trovare la forza interiore per lasciarti scivolare addosso le parole che feriscono nel profondo, rimanendo concentrato sui tuoi grandi obiettivi di vita e sulle piccole gioie della quotidianità di cui essere grato. In caso contrario, ogni singolo episodio di comunicazione non efficace si trasformerà in una falla della tua autostima. Non sminuire te stesso, proteggiti!
Esprimi il disagio che deriva dalle parole che feriscono nel profondo
Tutto wow, tutto yeah, tutto top! Quante volte nascondiamo agli altri i (veri) pensieri che ci frullano per la testa nel timore di esporci troppo, di essere vulnerabili? E allora, ci serviamo di frasi-fatte cucite su misura per le occasioni della vita quotidiana: «sì, sto bene. Tu invece?» oppure, «no, figurati! Non ci sono rimasto male, hai detto solo quello che pensavi, no?» o ancora, «no, nessun momento di crisi. Non sono sottotono!». Tuttavia, se non le affronti con la giusta predisposizione emozionale, le parole che feriscono nel profondo rischiano di insinuarsi nella giornata, intaccando il mood positivo di cui ti servi per raggiungere i tuoi traguardi.
Di conseguenza, ho due suggerimenti per te:
- Non rispondere al tuo interlocutore con affermazioni altrettanto pungenti, cattive. La rabbia, per quanto sia sana in piccole dosi, non fa altro che protrarre la guerra comunicativa vita natural durante. Fai un bel respiro, pratica una sessione di meditazione per recuperare il controllo e neutralizza le parole che feriscono nel profondo.
- A distanza di giorni, settimane o mesi, cogli l’occasione per discutere col tuo interlocutore delle sensazioni spiacevoli procurate dalle sue affermazioni passate. In questo modo, riuscirai ad affrontare il confronto vis a vis senza quel pizzico di teatralità drammatica che rischia di incrementare il disagio!
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Un saluto!
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