
«Le ho provate tutte, ma non sono felice!»
Quante volte capita di abbandonarsi allo sconforto, credendo di non avere le carte in regola per cambiare in meglio e affrontare le sfide della quotidianità con il sorriso sulle labbra? Mio caro lettore, il nostro istinto di sopravvivenza ci trae in inganno e ci spinge ad accettare le situazioni più critiche, senza uscire dalla nostra zona di comfort. In questo articolo voglio suggerirti quale strategia concreta per liberarti del mantra «non sono felice» e per condurre un’esistenza piena e appagante: ecco cosa sapere.
“E’raro che una felicità si posi proprio sul desiderio che l’aveva invocata.”
Marcel Proust
Non sono felice… e forse non lo sono mai stato!

Lo so, arriva un momento in cui dobbiamo fare i conti con i risultati delle nostre scelte. Ci guardiamo attorno e ci rendiamo conto di essere immobili, impantanati nelle sabbie mobili della routine. I nostri colleghi di lavoro hanno ottenuto la promozione tanto agognata, gli amici si sono trasferiti o sposati, e tutti sembrano trovare la propria strada. In uno scenario di questo tipo, siamo di fronte a un bivio: possiamo decidere di lamentarci – ripetendo a noi stessi «non sono felice» – oppure siamo liberi di riconoscere i meriti, i talenti e la fortuna di cui disponiamo. L’errore numero 1 è quello di comparare la nostra esistenza con quella delle persone che ci circondano. Per quanto gli altri possano essere un’inesauribile fonte di ispirazione, non dobbiamo dimenticare che ogni individuo è un microcosmo a sé stante. Costruire la tua personale «formula della felicità» è un compito apparentemente complesso, ma ti assicuro che possiedi tutte le risposte già dentro di te.
Non sono felice = meccanismo di autodifesa

Molto spesso, chi si ripete «non sono felice» in modo quasi ossessivo è un individuo che teme di fare i conti con sé stesso e con il proprio mondo interiore. Eppure, avere il coraggio di porsi le giuste domande esistenziali è il punto di partenza da cui superare l’impasse in modo graduale. Smettila di preferire la sicurezza della routine alla tua felicità personale! Esistono centinaia di buone abitudini che possono rivoluzionare la tua vita in meglio – purché tu lo voglia davvero! Il mio consiglio è quello di agire in modo graduale, trovando l’armonia perfetta tra autostima, sicurezza in te stesso e un pizzico di creatività. Non adattarti a situazioni lavorative o affettive che – in cambio di un’apparente sicurezza – compromettono la tua felicità. La prossima volta che il pensiero «non sono felice» negativizza la tua giornata, domandati quali sono le attività concrete che puoi svolgere nell’immediato. Non procrastinare: agisci subito!
Stop al «non sono felice»

Se il mantra in questione si fa via via più insistente, ricorda di fare affidamento sulle persone che ami di più: un partner, un amico o un collega di lavoro possono essere dei validi alleati spezza-infelicità. Tuttavia, se preferisci portare a termine i tuoi obiettivi di vita con la giusta consapevolezza mentale ed emozionale, prendi in considerazione l’idea di rivolgerti a un digital coach: il professionista che, servendosi degli strumenti digitali, studierà in tua compagnia un percorso ad hoc per dire addio al pensiero «non sono felice».
Se sei curioso di sapere di più, metti le mani su Ricordati di sorridere di Daniele Di Benedetti, il libro che ha ispirato questo breve post. Infine, non dimenticare di iscriverti alla newsletter di So di Non Sapere per diventare la versione migliore di te stesso in modo graduale, ma costante!
In bocca al lupo!

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