Perché le persone non cambiano mai? Una riflessione sul cambiamento
Pubblicato il Giugno 3, 2023

Mio caro lettore, ci riflettevo qualche giorno fa mentre ero imbottigliato nel traffico: tutti gli avvenimenti più importanti della mia vita sono il risultato di atti di coraggio in cui, contro ogni previsione, ho scelto di lasciarmi alle spalle il vecchio. E allora perché le persone non cambiano? Quali sono le trappole mentali che ci inducono a rintanarci nelle nostre routine-gabbia?

Per rispondere a queste domande, mi sono immerso nella lettura di Fattore 1%: piccole abitudini per grandi risultati di Luca Mazzucchelli nella speranza di penetrare nell’animo e nella mente umana con più consapevolezza. In quest’articolo ti rivelo ciò che ho scoperto sul tema del cambiamento.

Le persone non cambiano non (solo) per pigrizia

Aristotele amava ripetere che “siamo ciò che facciamo abitualmente”. Potrebbe sembrarti una definizione un po’ riduttiva di ciò che sei, ma se ci rifletti non c’è verità più autentica: il tuo lavoro, i tuoi hobby, il tuo partner e il modo in cui trascorri il tempo libero plasmano la tua identità. Anche la scelta del look o del taglio di capelli influisce sul biglietto da visita con il quale ti presenti in società. Il gruppo di amici influenza la tua visione del mondo. I colleghi di lavoro sono una costola della tua vita, lo specchio della “categoria” a cui appartieni. Ogni elemento abitudinario contribuisce ad arricchire il tuo DNA-individuale di nuovi, importantissimi frammenti di personalità.

Di conseguenza, in ognuno di noi c’è una forte resistenza al cambiamento; abbiamo paura di perdere i fattori della routine che avvalorano la nostra identità. Preferiamo rimanere immobili, piuttosto che compiere un passo col rischio di smarrire la strada. Ecco svelato il motivo per cui le persone non cambiano (quasi) mai. Non è pigrizia, ma un bisogno ben più radicato nella nostra natura: il bisogno di sicurezza.

Se le persone non cambiano, tu reinventa la tua strada da zero

Inutile negarlo: non tutti gli amici di vecchia data supportano la tua scelta di trasferirti in Germania o in Australia; non tutti i colleghi di lavoro sono lieti della tua promozione; non tutti i familiari comprendono la tua scelta di viaggiare per il mondo zaino in spalla o di studiare in chissà quale stramba facoltà universitaria. Le persone non cambiano il proprio punto di vista e, inconsciamente, pretendono che tu faccia lo stesso.

Il consiglio è di tenerti alla larga dai trabocchetti della società. Continua a procedere lungo la tua strada, prefissati degli obiettivi in maniera smart e non guardarti indietro troppo spesso. Potresti sentirti in colpa per le tue scelte di vita, oppure cedere alla prima difficoltà. L’antidoto al loop di negatività del tuo gruppo sociale sta nel compiere azioni nuove, imprevedibili e che siano 100% farina del tuo sacco.

A fare la differenza è il fattore 1%. Il suggerimento di Luca Mazzucchelli prevede di compiere un piccolo passo al giorno in direzione del miglioramento personale. Soltanto un micro-step quotidiano. Prima che tu abbia tempo per metabolizzare il cambiamento, avrai compiuto passi da gigante lasciandoti alle spalle l’idea che le persone non cambiano e non ti stimolano. 

Le persone non cambiano… o forse cambiano lentamente?

Affrontare un cambiamento personale richiede una dose di coraggio, sicurezza in sé stessi, leadership e predisposizione ad affrontare l’ignoto. Stai per intraprendere un viaggio adrenalinico mentre le persone non cambiano attorno a te, anzi, ostacolano i tuoi progressi.

Tuttavia, non avere timore di perdere te stesso: la tua essenza, la tua personalità e i lati più profondi del tuo carattere rimarranno pressoché gli stessi. Potrai magari esprimerli in maniera diversa, ma non rinnegarli. Ti renderai conto così di un fatto assai curioso: chi ti ama davvero riconoscerà in te un leader da cui trarre ispirazione. E se le persone non cambiano, forse sono semplicemente spaventate dall’idea di perdere la propria sicurezza e la propria identità.

Curioso..?! E ma allora…

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Ale firma

Ale

Curioso, scrittore, viaggiatore ed avido lettore di cose interessanti. Negli ultimi dieci anni ha sperimentato come imparare e pensare meglio. Non promette di avere tutte le risposte, solo un punto di partenza.

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