
Sei qui per il glucomannano? ma fammi indovinare.. hai finalmente adottato un regime alimentare a basso, bassissimo contenuto di zuccheri, ma non riesci a resistere al richiamo di un dolcetto a fine pasto?
Comprensibile.
Tuttavia, di recente ho testato in prima persona i benefici di un rimedio green dall’efficacia strabiliante. Mi riferisco al glucomannano, una fibra dietetica che favorisce la gestione delle calorie introdotte col piano alimentare giornaliero. In quest’articolo intendo passare in rassegna la storia, le caratteristiche e i vantaggi di un asso nella manica 100% bio: ecco cosa sapere.
Che cos’è il glucomannano?

Da un punto di vista biochimico, il glucomannano è un polisaccaride a elevato peso molecolare. Apprezzato nella medicina d’Oriente e, in particolare, in quella nipponica, è una fibra idrosolubile estratta dalla lavorazione di un tubero (l’Amorphophallus koniac). Di tanto in tanto, infatti, lo si trova in commercio sotto la denominazione di gomma di konjac. Nel corso dei secoli è salito alla ribalta in virtù delle sue straordinarie proprietà depurative, espettoranti e calmanti, mentre al giorno d’oggi viene prescritto per via degli effetti dimagranti.
Il motivo?
Se lo si assume per via orale con molta acqua, il glucomannano aumenta di volume fino a 80-100 volte. L’addome viene, dunque, riempito da una massa morbida e un po’ gelatinosa che purifica il corpo dalle scorie tossiche, stimolando anche l’evacuazione e la salute dell’apparato digerente.
In aggiunta, una sola capsula di glucomannano prima dei pasti permette di incrementare il senso di sazietà. La fibra in questione, infatti, assorbe buona parte di zuccheri e grassi introdotti col tuo piano alimentare, evitando così la formazione di accumuli di adipe.
In altri termini, il glucomannano è il rimedio 100% green dalle proprietà benefiche… tuttofare. Non sorprende che gli appassionati di Biohacking, allettati dall’idea di potenziare le proprie facoltà psicofisiche con l’aiuto di erbe e radici, considerino il glucomannano uno tra i prodotti più efficaci per il dimagrimento.
Quando e perché utilizzare il glucomannano?

Al giorno d’oggi, il glucomannano viene principalmente impiegato nell’ottica della forte efficacia lassativa. Ad ogni modo, sarebbe un errore ritenere che la fibra del dimagrimento per antonomasia si limiti a ristabilire gli equilibri digerenti.
E in effetti, dopo essere stata ingerita, raggiunge indisturbata il lume intestinale. Qui viene scomposta e attaccata dalla flora batterica, responsabile della formazione di molecole biologicamente attive (come mannosio, zuccheri e acidi grassi a catena corta).
Al contempo, la percentuale di glucomannano non ingerita consente di richiamare l’acqua e di favorire l’atto dell’evacuazione.
La domanda sorge, dunque, spontanea: quali sono i pro della fibra estratta dall’Amorphophallus koniac?
Nei dettaglio:
- Il glucomannano abbassa il colesterolo. Dal momento che, infatti, riduce l’assorbimento dei grassi al livello intestinale, rallenta anche la diffusione nell’organismo di quantitativi adiposi in eccesso.
- Ti tiene alla larga dagli sbalzi glicemici. Proprio come tutte le fibre naturali, anche il glucomannano riduce l’assorbimento degli zuccheri. Questi ultimi vengono accumulati nell’organismo, soprattutto nei mesi più freddi dell’anno – quando la nostra dieta si fa più grassa e pesante, complici le feste di Natale. Il vantaggio? In virtù della facoltà di moltiplicare il proprio volume nell’intestino, il glucomannano aiuta a gestire gli attacchi di fame nervosa indotti dalle prime fasi della dieta. In aggiunta, è una fibra particolarmente indicata ai soggetti diabetici.
- Il glucomannano riduce il rischio di infiammazioni o putrefazioni nel colon, accelerando il tempo necessario affinchè le scorie prodotte dalla dieta vengano espulse dall’intestino sotto forma di materiale fecale.
- Infine, dulcis in fundo, il glucomannano appiattisce l’addome. Indipendentemente dal fatto che tu voglia tornare in forma o migliorare l’immagine di te stesso/a riflessa nello specchio, tieni bene a mente che la fibra miracolosa proveniente dall’Oriente ha un effetto massaggiante sulle pareti dello stomaco. Il risultato? Un addome meno gonfio, teso e pesante – soprattutto a seguito di un lauto pranzo domenicale!
Il glucomannano per un’esperienza di biohacking da 110 e Lode

Arrivato a questo punto della lettura, immagino tu voglia scoprire dove reperire e come assumere le dosi di glucomannano consigliate dai medici e dai professionisti dell’alimentazione.
Di seguito, trovi una sintesi dettagliata delle informazioni più rilevanti attualmente in nostro possesso:
- Assunzione in polvere, nei frullati. Tritare una capsula di glucomannano è più semplice di quanto tu possa immaginare. Tutto quello che devi fare è polverizzare la quantità consigliata, quindi mescolarla in maniera omogenea a mezzo bicchiere di latte di mandorle, oppure a mezzo bicchiere di succo di melograno. Procedi con la miscelazione fino a quando non ottieni una bevanda densa e cremosa, priva di grumi. E dal momento che la variante in questione è molto rinfrescante, prova a consumarla prima dei pasti come fosse un aperitivo. Potrai assorbire meno calorie una volta seduto a tavola!
- Assunzione in capsule. Quest’ultima è senza dubbio la variante più gettonata. Le pillole di glucomannano sono dosate al milligrammo per assicurarti un’esperienza detox semplice e funzionale. Le trovi in farmacia, in erboristeria e su Amazon. La quantità di consumo giornaliero oscilla tra 1 e 4 grammi al dì (tenendo a mente che, di solito, le capsule contengono 500 grammi di prodotto).
Personalmente, la stragrande maggioranza del personale medico-sanitario consiglia di abituare il corpo all’Amorphophallus koniac in maniera graduale, con due capsule da 500 grammi al giorno: la prima assunta al mattino, prima di colazione, la seconda mezz’ora prima di pranzare.
Ricorda di consumare il glucomannano con generose quantità d’acqua, così da trarre il meglio dall’effetto depurativo e assorbente della fibra in questione.
Nel caso in cui notassi dei miglioramenti consistenti nella dieta o nello stato di benessere dell’organismo, è consigliabile aumentare la dose diurna con una terza capsula, anch’essa deglutita mezz’ora prima di cena.
Le tempistiche di assunzione sono le seguenti: terapia di 15 giorni, sospensione di 2 settimane e ripresa della cura intestinale.
Il glucomannano presenta delle controindicazioni?

Gli integratori a base di glucomannano sono generalmente sconsigliati ai pazienti con ernia iatale, difficoltà di deglutizione, ostruzioni intestinali, ipersensibilità o intolleranza ad alcune componenti delle capsule, ma anche restringimento esofageo (stenosi).
In aggiunta, dal momento che la fibra in questione abbassa la glicemia, la sua assunzione in concomitanza ai farmaci diabetici potrebbe provocare ipoglicemia.
Come se non bastasse, ti ricordo che il glucomannano – come tutti i prodotti fibrosi dal forte impatto sulla salute dell’organismo – dev’essere assunto nelle dosi prescritte e in quantità moderate.
Pur non avendo evidenti controindicazioni durante le fasi di gravidanza e di allattamento, è preferibile mettersi in contatto con il proprio ginecologo e/o ostetrico di fiducia al fine di ricevere delucidazioni prima della terapia bisettimanale.
Infine, il glucomannano potrebbe rallentare l’assorbimento dei farmaci (introdotti per via orale) responsabili della cura diabetica; per evitare spiacevoli inconvenienti si ricorda di deglutire il farmaco summenzionato un’ora prima o almeno quattro ore dopo la dose di glucomannano.
Gli effetti collaterali del glucomannano

Il glucomannano è generalmente tollerato dall’organismo ed è tutt’oggi considerato sicuro. I (pochi) effetti collaterali denunciati dai consumatori abituali spaziano dal mal di stomaco alla flatulenza, passando per l’ostruzione intestinale, la diarrea e il gonfiore all’altezza dell’addome. In aggiunta, nell’eventualità in cui il glucomannano si espandesse prima di raggiungere il tratto digerente, potrebbe causare un senso di soffocamento all’altezza dell’esofago e della gola. Per evitare lo spiacevole inconveniente è opportuno deglutire la capsula di glucomannano con un discreto quantitativo d’acqua, oppure di evitarne l’assunzione prima di coricarsi per dormire.
Il glucomannano fa dimagrire per davvero?

Se sei alla ricerca di un metodo 100% naturale per perdere qualche chilo di troppo, il glucomannano potrebbe fare al caso tuo. Scrivo potrebbe (al condizionale) perché gli studi a nostra disposizione forniscono a oggi risultati contrastanti. Alcune ricerche dimostrano che la fibra in questione provoca un dimagrimento effettivo, a differenza delle capsule-placebo.
In particolare, tra i tanti studi della bibliografia scientifica, una delle ricerche più interessanti evidenzia quanto segue: un gruppo composto da pazienti obesi ha assunto glucomannano per otto settimane, riducendo la propria massa grassa di 2.5 kg al termine dell’esperimento. Il tutto, bada bene, senza modificare le proprie abitudini alimentari e senza accompagnare la dieta a un po’ di sana attività fisica giornaliera.
Tuttavia, alcune pubblicazioni hanno ricondotto l’attenzione degli scienziati sul possibile effetto placebo del glucomannano: quest’ultimo avrebbe sì effetti benefici sull’organismo, ma non sarebbe in grado di velocizzare l’eliminazione dei depositi di adipe.
Trovi maggiori informazioni nella ricerca di Walsh e nell’ipotesi di Onakpoya e del suo team.
E se sei interessato a stimare il tot di chili adiposi potenzialmente eliminabili con un’assunzione di glucomannano in pianta stabile, tieni a mente quanto segue: otto studi pubblicati in tempi diversi dalle maggiori università mondiali hanno stimato che l’assunzione della fibra di Amorphophallus koniac consenta di dimagrire di 1.4-2.5 kg in 4-8 settimane di assunzione costante.
L’asso nella manica di una benessere green: la perseveranza

Se sei un habitué del mio blog So di Non Sapere lo saprai meglio di me: il Biohacking è l’insieme delle pratiche volte a influenzare positivamente il nostro organismo, così da migliorarne le reazioni fisiologiche e biochimiche. Per riuscire nell’intento, è opportuno apportare piccole-grandi modifiche al tuo stile di vita, con l’intento di mantenere il corpo in salute e di dire bye bye all’insorgenza di eventuali patologie croniche.
Il glucomannano è la testimonianza tangibile di una dieta più funzionale, salubre e bilanciata. E dal momento che i veri hacker non si tirano indietro di fronte alle sfide del miglioramento personale, così come delle performance cognitive, qui di seguito voglio condividere con te le tre pillole motivazionali di cui hai bisogno per rivoluzionare la tua vita oggi stesso:
- Per vestire i panni di un biohacker devi aver voglia di sperimentare i benefici di erbe, radici e fibre naturali sul tuo corpo, attenendoti scrupolosamente alle modalità d’uso espresse nel bugiardino dei prodotti che acquisti.
- Inoltre, dovresti essere animato dal desiderio di condividere con altri hacker il piacere di nuove, entusiasmanti scoperte su te stesso e sulla Natura.
- Infine, devi essere disposto a fare uso della tecnologia in maniera intelligente: le informazioni e i prodotti di Biohacking attualmente in nostro possesso hanno un impatto benefico fino a dieci volte superiore a quello delle radici officinali utilizzate dai nostri antenati. Fidarsi del progresso è il primo passo da compiere per diventarne parte integrante (e attiva).

In aggiunta, non sottovalutare il ruolo centrale della costanza: i vantaggi del Biohacking – nell’eventualità in cui volessi testare i vantaggi del glucomannano in prima persona – si ottengono nel medio-lungo periodo.
È importante ragionare per step, settare obiettivi raggiungibili e non lasciarsi prendere dalla smania di ottenere tutto e subito. La costanza, la pazienza e la determinazione sono i jolly di qualsiasi biohacker di successo.
Ogni individuo dispone di un corpo sui generis: diversi i livelli di tolleranza, diversa la capacità metabolica, diversa la predisposizione a cambiare (in meglio). E allora, affronta il tuo percorso di rivoluzione personale a testa alta, senza lasciarti condizionare dai risultati apparentemente più rapidi conseguiti da altri.
Perché se è vero che è difficile – per non dire impossibile – fornire una definizione univoca del termine Biohacking al giorno d’oggi, non dimenticare che ad avere la priorità è il tuo benessere. Sempre.
Considerazioni finali e consigli per un’esperienza di Biohacking coi fiocchi

L’esperienza di Biohacking correlata all’importanza delle performance e delle abitudini è legata a doppio filo al tema della salute. Essere biohakers non significa, infatti, delegare a una manciata di pillole alcuni importantissimi compiti: l’attività motoria giornaliera, un’alimentazione bilanciata, la regolazione dei livelli di stress con la pratica della Mindfulness e la ricerca di hobby salutari (la lettura in primis, così come la scrittura di un diario).
Una valida soluzione..?

Il glucomannano è un valido alleato, sì, ma non possiede poteri miracolosi. In mancanza di una profonda volontà di cambiare in meglio, non riuscirai a raggiungere gli obiettivi prefissati e rischierai di sollevare bandiera bianca alla minima difficoltà. Dunque, mettiti in contatto con un medico o con un farmacista di cui nutri fiducia, chiedigli/le consiglio in merito alle dosi di glucomannano consigliate per familiarizzare con la radice di Amorpophallus koniac e acquista la tua prima confezione di capsule green. In alternativa, dai un’occhiata ai prodotti reperibili su Amazon: il glucomannano è disponibile in polvere o in capsule.
Per oggi è tutto! Se vuoi restare aggiornato sui contenuti di salute, benessere o Biohacking di So di Non Sapere, iscriviti alla newsletter del sito per riceverli ogni settimana nella tua casella di posta elettronica… puntuali come un orologio svizzero!
Alla prossima,

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