
Domanda da 1 milione di dollari: hai mai sentito parlare di Biohacking? Se la risposta è negativa, mettiti comodo: quest’oggi voglio condurti per mano alla scoperta di una strategia di miglioramento personale sui generis a metà tra la scienza, la nutrizione e la saggezza popolare tramandata di generazione in generazione.
Insomma, nel corso della tua vita avrai saputo che è possibile hackerare computer, dispositivi tecnologici, e-mail e persino account Netflix. Per non parlare dei voti elettorali e dei siti web di questo o di quel Paese. Tuttavia, esiste una categoria di hacking assai particolare: il Biohacking, infatti, riguarda l’organismo umano.
Lo so, è probabile tu sia ancora molto scettico.
Ed è questo il motivo per cui voglio trattare gli argomenti che più mi stanno a cuore – come la motivazione intrinseca, la comunicazione, la felicità e la capacità di portare a termine gli obiettivi prefissati – dal punto di vista di una disciplina in stile Brave New World che ha tanto da insegnarci.
A proposito, rimani con me fino alla fine per accedere a un mare di contenuti bonus e a qualche consiglio di lettura che ti consentirà di padroneggiare le tecniche di Biohacking come un pro: ecco cosa sapere.
Che cos’è il Biohacking in pillole?

Iniziamo dalle basi: il Biohacking è la disciplina che consente di modificare la chimica organica e la fisiologia del nostro corpo con l’aiuto di una scienza auto-sperimentale – ovvero basata su ciò che ci assicura i risultati migliori.
Per quanto la definizione summenzionata sia ampia e generica, è importante ricordare che il Biohacking è in continua trasformazione – motivo per cui è necessario rispolverare, di tanto in tanto, le ultime ricerche di settore per comprenderne gli sviluppi presenti e futuri.
In pratica, la branca di ricerca in questione induce a testare alcuni importanti cambiamenti sul piano alimentare individuale al fine di massimizzare le funzioni degli apparati e degli organi del nostro corpo. Le possibilità applicative sono potenzialmente infinite, ma tutte accomunate da un filo conduttore che reputo di prim’ordine: la convinzione che il nostro fisico e la nostra mente siano in grado di diventare via via più veloci, resistenti, forti e migliori.
Conosci il motto ellenico «Sei quello che mangi?». Questa verità con la V maiuscola si applica non soltanto agli alimenti e ai principi nutritivi introdotti con la dieta – a tal proposito, ti consiglio di recuperare il mio articolo sull’alimentazione ayurvedica per avere un’idea più approfondita del funzionamento del nostro corpo – ma anche e soprattutto ai nostri pensieri e alle nostre azioni quotidiane.
Tutti questi aspetti influenzano il tono dell’umore con cui affrontiamo i piccoli-grandi ostacoli della quotidianità, oppure i comportamenti che adottiamo nelle nostre relazioni interpersonali.
Per fartela breve, attraverso il Biohacking è possibile trasformare te stesso, le tue convinzioni e le tue abitudini in modo tale da sentirti più energico, determinato, focalizzato sull’obiettivo e produttivo.
Sei pronto a diventare la migliore versione di te stesso?
Pillole di storia e curiosità sul Biohacking

Prima di passare alla pratica, concedimi altri due minuti del tuo tempo per parlare di un po’ di storia. Il Biohacking, così come noi lo conosciamo e lo applichiamo alle nostre vite, nasce dalle ricerche dello statunitense Dave Asprey – il cui obiettivo era nientepopodimeno che raggiungere la straordinaria soglia dei 180 anni di età.
Impossibile! – mi dirai.
Asprey è solito paragonare il decadimento del corpo, che si conclude con la morte, a un’infinità di punture di spillo che è possibile prevenire con l’adozione di tecniche o azioni specifiche.
Nei suoi manuali – molti dei quali si sono trasformati in veri bestseller internazionali, facendo il giro del mondo – l’inventore dei piani alimentari più popolari del Biohacking parla della sua routine quotidiana al fine di ispirare il comportamento di chiunque voglia mettere alla prova questo elisir di lunga vita: il Biohacking, per l’appunto.
Tra le abitudini positive più interessanti spiccano, senza dubbio, le docce fredde al mattino per rinvigorire il corpo, la meditazione giornaliera e l’utilizzo di numerosi integratori alimentari.
Attenzione: ti ricordo che qualsiasi informazione reperita in rete, ma anche sui manuali acquistabili in libreria o su Amazon, dev’essere sempre validata da un professionista della salute a conoscenza della tua storia clinica (ovvero quella che prende il nome di anamnesi).
Prima di stravolgere la tua dieta o di seguire una routine quotidiana un po’ folle – proprio come quella di Asprey – ricorda che il Biohacking è una disciplina altamente personalizzata. Quest’ultima necessita di un piano d’intervento cucito su misura per il soggetto interessato al cambiamento del proprio corpo e della propria mente. Meglio non improvvisarsi, soprattutto quando è in ballo la tua salute psicofisica!
I superpoteri degli hacks nel Biohacking contemporaneo

Indipendentemente dal fatto che il tuo obiettivo consista nel raggiungere i 100, i 150 o i 180 anni, ricorda che la capacità di raggiungere gli anni della vecchiaia in buona salute consente innanzitutto di migliorare la qualità del tempo a tua disposizione, incrementando anche la felicità.
I metodi del Biohacking sono, dunque, un ricco patrimonio di preziosissimi consigli che potrebbero aiutarti nell’intento. Se usati nella maniera corretta e con la consapevolezza dei meccanismi indotti sul corpo e sulla mente, questi ultimi hanno il (super)potere di trasformarti nell’uomo o nella donna che hai sempre voluto essere, migliorando la tua vita nel breve e nel lungo periodo.
Gli hack disponibili sono i seguenti:
- Migliorare l’energia giornaliera, sviluppando capacità di produttività e di concentrazione.
- Incrementare le prestazioni fisiche nell’allenamento.
- Velocizzare la capacità di recupero.
- Aumentare la consapevolezza di sé, così da prenderci cura di noi stessi.
- Raggiungere gli obiettivi professionali o personali con la consapevolezza che nessun ostacolo è troppo grande o difficile da superare.
- Limitare le manifestazioni di stress, così da migliorare la qualità del sonno.
Mio caro lettore, riesco quasi a immaginare i pensieri che ti frullano per la testa: «Tutto molto interessante» – mi dirai. «Ma in che modo posso raggiungere questi obiettivi?». La risposta è contenuta nei tre pilastri del Biohacking tradizionale.
I tre pilastri del Biohacking

Come ogni disciplina scientifica degna di questo nome, anche il Biohacking detiene un insieme di conoscenze basic e advanced organizzate in maniera piramidale. Lì dove i neofiti potranno apprenderne le basi, i più esperti saranno liberi di continuare a sperimentare gli effetti, sul corpo e sulla mente, dell’alimentazione hackerata nella maniera via via più coinvolgente.
Gli strumenti a disposizione del biohacker sono, infatti, i seguenti:
- Movimento
- Nutrizione
- Mindset
01 – L’importanza del movimento

L’attività fisica ha un impatto benefico sull’equilibrio del corpo e della mente. Il biohacker con la B maiuscola sa bene quanto sia importante mettere alla prova i limiti dell’organismo con un allenamento regolare di pesistica per il rafforzamento della muscolatura, un allenamento di resistenza per dare il giusto sprint al sistema cardiovascolare e una sessione di stretching per incrementare la mobilità e la flessibilità degli arti.
In aggiunta, è consigliabile effettuare camminate (anche brevi) tra una pausa di lavoro e l’altra al fine di tenere alla larga il virus della sedentarietà. Passeggiare all’aria aperta a passo moderato-sostenuto è tutto ciò di cui hai bisogno per ossigenare i tessuti anche nelle ore più frenetiche della tua routine quotidiana.
A proposito, perché non prendere la buona abitudine di lasciare la macchina in garage? La bicicletta (elettrica e non) è un ottimo strumento anti-sedentarietà che ha il vantaggio di combattere il cambiamento climatico una pedalata alla volta.
I più temerari tra i biohackers all’ascolto possono optare anche per l’allenamento HIIT ad alta intensità, così come per il crossfit, al fine di stabilire un piano di training che combini la resistenza alla forza fisica.
02 – Le migliori strategie alimentari

L’alimentazione gioca un ruolo chiave quando si parla di Biohacking. Anche in questo caso, la dieta dovrebbe essere al 100% personalizzata per incontrare le esigenze di coloro che seguono piani alimentari vegetariani o vegani, o che magari hanno intolleranze e allergie. In linea generale, comunque, la maggior parte dei biohacker concorda su alcuni macro-punti alla base di una dieta ottimizzata:
- Sì agli alimenti di alta qualità, meglio ancora se stagionali.
- Meglio avere un occhio di riguardo per gli alimenti depurativi che migliorano la funzionalità dell’intestino.
- Infine, il consiglio è di mettere in atto delle regolari fasi di digiuno – quelle che prendono il nome di digiuno intermittente o di digiuno a intervalli – al fine di massimizzare la resa dell’organismo.
Molti appassionati di Biohacking seguono una dieta a basso contenuto di carboidrati (low-carb) oppure paleo.
Secondo Riccardo Borgacci per My Personal Trainer, quest’ultima “è una filosofia alimentare che si basa sull’esclusivo consumo di cibi che l’essere umano consumava prima che apprendesse le tecniche avanzate di pesca, l’allevamento, l’agricoltura e i metodi di lavorazione degli alimenti (come la loro conservazione)”.
Alla base di un piano alimentare «non raffinato» compaiono: pesci ricchi di grassi buoni, prodotti di origine animale allevati al pascolo, frutto a guscio, semi, e frutta e verdura di stagione.
Anche quando si tratta di introdurre nel piano alimentare alcuni importanti integratori dietetici, i biohackers più esperti leggono con molta attenzione l’etichetta dei prodotti reperibili in commercio.
La purezza e l’origine 100% green – cioè priva di additivi – sono due fattori di fondamentale importanza per aiutare il corpo in maniera tangibile, favorendo la costruzione muscolare e supplendo eventuali carenze.
03 – La forza del pensiero muove il mondo del Biohacking

Fin qui ci siamo concentrati sull’importanza di una cura sportiva e alimentare dell’organismo umano. Ad ogni modo, i biohackers sanno bene quanto sia importante prendersi cura anche della componente psichica. Un corpo sano necessita di un cervello forte ed energico per dare il meglio di sé durante le sfide della quotidianità.
E dal momento che con il pensiero positivo si è in grado di superare ogni ostacolo, ti suggerisco di mettere alla prova alcune di queste pratiche. A poco a poco, potrebbero trasformarsi in hobby da 110 e Lode!
- Tieni un diario della gratitudine per ricondurre la tua attenzione sui piccoli passi in avanti compiuti durante la giornata. A sera, annota tre cose di cui sei stato lieto in ufficio, in famiglia o nel tempo libero che trascorri da solo con te stesso.
- Circondati di individui motivati e motivanti. Le relazioni umane vengono spesso sottovalutate quando si parla di salute mentale. Eppure, tutti noi siamo animali sociali – non dimenticarlo!
- Ritagliati del tempo per leggere libri di crescita personale, di felicità e di motivazione. Con un po’ d’impegno, scoprirai che le grandi idee del presente e del passato possono fornire nuova linfa vitale a un periodo della tua esistenza un po’ sottotono.
A tal proposito, se non l’hai già fatto, ti consiglio di dare un’occhiata al mio contributo sul Growth Mindset.
Conclusioni e consigli di lettura sul Biohacking

Siamo (quasi) giunti al termine della nostra panoramica informativa sui segreti e sulle strategie di Biohacking. Innanzitutto, ti consiglio di iscriverti alla newsletter di So di Non Sapere per ricevere direttamente nella tua casella di posta elettronica i prossimi articoli di approfondimento sul miglioramento del corpo e della mente: ho ancora molte chicche interessanti da condividere con te e con i lettori della community.
In secondo luogo, ti suggerisco di fare un salto in libreria – ma anche Amazon è un’ottima alternativa – per mettere le mani su un manuale che mi ha cambiato la vita. Mi riferisco a La quinta essenza: leggi, lasciati andare e accedi al tuo prossimo livello di Paolo Borzacchiello.
Un romanzo di formazione davvero innovativo, scritto da un esperto di dinamiche mentali e di linguistica. Le preziosissime pagine contenute all’interno di questo breve masterpiece ti forniscono alcune semplici «regole di comportamento» che il tuo cervello è in grado di interiorizzare nel profondo, al fine di cambiare in meglio. Ti suggerisco di immergerti immediatamente in un’esperienza di lettura che non ha paragoni, poiché dinamica ed evocativa.
Per finire, ti ricordo che su So di Non Sapere ho già dato vita a un ricca categoria di contenuti sul tema di integratori e Biohacking. Potrai scoprire di più sull’Ashwagandha contro l’insonnia e lo stress, oppure sulla Bacopa Monnieri che potenzia le facoltà cognitive deputate alla memorizzazione.
Alla prossima,

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