
«Non si vede bene che col cuore» – pronuncia il protagonista de Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry. Prendendo spunto dallo straordinario frammento letterario dello scrittore francese, quest’oggi voglio ribadire l’importanza delle piccole cose. Sono proprio i dettagli della nostra quotidianità – nonché i micro-cambiamenti giornalieri – a lasciarci i grandi insegnamenti della nostra vita.
Non mi credi?
Eppure, ognuno di noi dovrebbe tenere bene a mente che ciò che per molti è vuoto o vano, per alcuni può essere importantissimo.
È proprio per questo motivo che dobbiamo sforzarci di ricondurre la nostra attenzione sui più semplici gesti di affetto, di rispetto e di umanità: un abbraccio, un buongiorno, un bacio, una carezza prima di andare a scuola o al lavoro, oppure una chiamata serale in cui raccontare la giornata al partner o alle persone che amiamo di più.
A poco a poco, l’approccio in questione darà il giusto sprint al benessere e alla fiducia che nutri in te stesso. Dopotutto, è proprio vero che… non si vede bene che col cuore!
Non si vede bene che col cuore – La saggezza della volpe applicata alla vita quotidiana

Sotto consiglio della volpe, il piccolo principe decise di tornare a vedere le rose.
“Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente” – disse loro. Le rose si sentirono molto a disagio per le parole del piccolo principe. “Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico, e ora è unica al mondo”.
Il piccolo principe continuò a sostenere che le rose – per quanto belle e profumate – fossero vuote.
“Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiato. Perché ho messo lei sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche tacere qualche volta. Perché è la mia rosa!” – concluse, tornando dalla sua amica volpe.
Ed è proprio in quel momento che il saggio animale dice addio al piccolo principe con la citazione che ha ispirato quest’articolo: “Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. E ancora: “È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”.
Non è forse vero? Le piccole attenzioni, la cura e l’affetto con cui ci prendiamo cura del nostro animale domestico, di un’amicizia pluriennale, di una storia d’amore o di una relazione professionale è sempre composta da una catena di micro-attenzioni che – giorno dopo giorno, mese dopo mese – si trasformano in un legame indissolubile.
L’importanza dei micro-obiettivi e dell’amore per sé stessi

Mio caro lettore, tutti noi ci sforziamo quotidianamente di realizzare grandi imprese e di portare a termine obiettivi esistenziali con la O maiuscola. In tutto questo frenetico tran-tran, finiamo per dimenticare che la vita è un insieme di piccoli momenti magici e straordinari. Sii sincero con te stesso e supera il timore di non essere all’altezza.
Una relazione, un’amicizia o un legame familiare di qualsivoglia genere non necessita di spettatori per essere validato agli occhi altrui. Tutt’altro. Agisci in silenzio, ma con il cuore colmo di affetto e/o di amore per gli altri. Ti renderai conto – con un po’ di fatica e di spirito di sacrificio – che la citazione «non si vede bene che col cuore» è molto più vera di quanto tu creda.
I veri eroi salvano gli altri (e sé stessi) nell’ombra, senza fare sfoggio di superpoteri o di tutine in latex!
Una seconda interpretazione della citazione «non si vede che col cuore»

Di recente mi sono immerso nella lettura di Vita segreta delle emozioni di Ilaria Gaspari: un manuale di facile comprensione che restituisce dignità al potere delle emozioni primarie, per l’appunto; le stesse di cui abbiamo bisogno per comprendere i nostri stati d’animo, così da trasformarli in una comunicazione efficace con i nostri interlocutori.
E la citazione di Antoine de Saint-Exupéry «non si vede bene che col cuore» è l’ennesima testimonianza di una verità con la V maiuscola: ognuno di noi ha il potenziale di trasformarsi in una «bella persona» nel momento in cui lascia andare i sentimenti negativi che cova dentro di sé da tempo immemore – spesso addirittura dall’età infantile.
E mi riferisco alla paura del giudizio altrui, al timore di fallire, alla mancanza di motivazione, alla rabbia repressa, alla frustrazione e al risentimento atavico provato nei confronti dei nostri genitori in primis.
L’invito con cui ti lascio, dunque, è quello di ingrandire il tuo mondo interiore per identificarti con le esperienze positive della tua esistenza (talenti, obiettivi, progetti futuri e impegni scolastici e/o lavorativi), disfandoti a poco a poco dei sentimenti negativi per restituire dignità alle tue riflessioni personali.
Inutile ribadire quanto la Mindfulness e lo yoga possano fare al caso tuo. Ti consiglio di dare un’occhiata agli articoli che ho già pubblicato su So di Non Sapere alla voce Meditazione.
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Alla prossima,

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