È la storia di Gianluca Gotto, la penna del blog “Mangia Vivi Viaggia”: Le coordinate della felicità immerge il lettore in una vicenda meravigliosa. Quella di un ragazzo normale che ha raggiunto obiettivi straordinari con la forza delle emozioni, delle abitudini e della fiducia nutrita nelle proprie capacità.
In quest’articolo su So di Non Sapere voglio condividere le mie riflessioni post-lettura. Dopotutto, se sei un habitué del sito, sai bene che leggere è tra gli hobby che amo di più.
Non perdiamoci in chiacchiere.
Cominciamo!
Le coordinate della felicità – 2 buoni motivi per cui leggere il libro oggi stesso
Punto numero 1. Le coordinate della felicità è un libro che si rivolge alle nuove generazioni di avventurieri, viaggiatori extreme, pirati dei voli low cost e amanti dell’ignoto. Le storie di Gianluca e della sua compagna Claudia sono, infatti, il punto di partenza da cui vivere mille peripezie editoriali all’insegna dell’imprevedibilità. Tanti i personaggi incontrati lungo il cammino, altrettante le parole, i sorrisi e le lacrime condivisi con nuovi amici intercontinentali. Sempre in movimento, alla ricerca della propria strada (metaforicamente e non!).
Punto numero 2. Le coordinate della felicità è un libro che ispira. Come su So di Non Sapere cerco di trasmettere al maggior numero di persone possibile l’importanza dell’auto-aiuto, così Gianluca fa dono ai propri lettori di informazioni must-know necessarie per essere felici, condurre una vita appagante e raggiungere gli obiettivi prefissati. Perché vivere fuori dagli schemi è possibile… con un po’ di impegno!
Devi solo trovare il coraggio di prendere e partire.
Le coordinate della felicità è la metafora di un viaggio esistenziale
Ti chiedo: di cosa hai bisogno per cambiare in meglio? Di un pizzico di audacia, di buona volontà, di fortuna, di passione, di impegno, di spirito di sacrificio o di un conto in banca da svariati zeri? O magari di una visione? Sì, perché prima ancora di dire bye bye alla procrastinazione o introdurre nuove abitudini nella routine quotidiana, è importante avere un obiettivo chiaro, raggiungibile e scomponibile in tanti micro-traguardi.
Scrive l’autore:
“Sognavo di poter fare della stanza di una guest-house o della hall di un aeroporto il mio ufficio e del mondo intero la mia casa. Poter lavorare in remoto da qualsiasi punto del pianeta e guadagnarmi da vivere facendo ciò che più amo. La sognavo una vita così: libera. E vi dico la verità, da qualche parte tra la testa e il cuore sentivo di potercela fare per davvero, fin dal primo giorno. Forse è quello che ha fatto la differenza: crederci. Crederci sempre.”
Insomma, Le coordinate della felicità è innanzitutto un racconto di viaggio avvincente e rivoluzionario. Si pone l’obiettivo di stimolare il lettore con domande esistenziali degne di nota, o più semplicemente di fornirgli la giusta audacia per cambiare la propria vita a tempo di record.
Ti ho incuriosito?
Continua a leggere!
Le coordinate.. con destinazione… sconosciuta!
Mio caro lettore, quello di cui abbiamo bisogno, di tanto in tanto, è un po’ di sano ottimismo. Ma non un ottimismo ingenuo e un po’ naif. Nossignore. Mi riferisco a quell’ottimismo che consente di prendere coscienza dei problemi che ci affliggono in maniera realistica, così da spingerci sulla strada del miglioramento personale.
Riflettici: tutte le preoccupazioni che occupano la tua mente in questo momento – o almeno, buona parte di esse – sono temporanee.
Nulla è per sempre.
Ti ho già parlato di questo mindset positivo a proposito dello Shoganai nipponico, il kanji orientale che invita ad accogliere le emozioni negative sulle quali non possiamo intervenire concretamente.
Le coordinate della felicità ci invita a ridurre l’ansia, gestire le (potenziali) catastrofi della vita e apprendere sempre una «lezione» dai nostri piccoli incidenti di percorso. Dopotutto, è proprio il senso di benessere e di appagamento – lo stesso che ci invade quando realizziamo i nostri sogni – a favorire il raggiungimento dell’equilibrio corpo-mente e del mindset adattivo (Growth Mindset).
E allora, via la vergogna che ci assale quando commettiamo errori o collezioniamo porte in faccia. Dovremmo andare fieri degli «scivoloni» più o meno dolorosi. Questi ultimi sono parte di un sistema di apprendimento che, col passare del tempo, ci permetterà di diventare la migliore versione di noi stessi.
Insomma, ti consiglio di leggere Le coordinate della felicità di Gianluca Gotto, sì o no?
La risposta è ovviamente affermativa. Ma a una condizione: che tu possa coltivare anche la tua gratitudine esistenziale, ringraziando di essere in vita in ogni istante della tua routine (bello o brutto che sia).
Buon viaggio (e iscriviti alla newsletter, se ti va),
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